Codice Repertorio | 21-012 |
Denominazione | Mediatore penale minorile |
Descrizione | Il mediatore penale minorile è un soggetto imparziale che facilita la soluzione dei conflitti di natura penale, configurabili come reato, commessi da soggetti minori. Gli obiettivi del percorso di mediazione consistono nella riparazione del danno causato alla vittima, la riconciliazione tra le parti e la rieducazione del minore. Il percorso di mediazione è condizionato all’ammissione di colpevolezza dell’autore del reato e può essere avviato ad ogni stato e grado del procedimento. Il mediatore ha la funzione di fare incontrare la vittima e il reo, da un lato facendo leva sul senso di responsabilità del minore e sull’opportunità di riparare il danno causato, dall’altro sull’autostima della vittima e sulla possibilità di vedersi risarcito il danno materiale, psicologico e morale subito. Durante gli incontri il mediatore non ha un ruolo direttivo, agevola la comunicazione, favorisce la comprensione delle reciproche posizioni, conduce le parti a riesaminare i propri comportamenti e le relative motivazioni, stimola l’espressione e la riflessione e garantisce il rispetto delle regole di interazione verbale condivise dalle parti. La mediazione è efficace quando realizza una ricomposizione del conflitto e la definizione di interventi riparatori direttamente a favore della vittima (risarcimento pecuniario) e/o con valenza educativa per il minore (svolgimento di attività di utilità sociale). Infine il mediatore comunica l’esito del percorso all’Autorità giudiziaria che ha promosso la mediazione. Opera in collaborazione con altri mediatori, in raccordo con l’Autorità giudiziaria e gli operatori dei Servizi Minorili della Giustizia, dei Distretti Sociosanitari e degli Ambiti Territoriali Sociali, oltre che con gli avvocati delle parti. |
Situazione | In Italia le prime sperimentazioni di mediazione penale minorile sono state avviate nel 1995 a Torino, in seguito sono stati firmati numerosi protocolli d’intesa locali sul territorio con l’assenso dei Tribunali per i Minorenni e dei Procuratori della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni. Il modello organizzativo adottato nel nostro paese prevede l’istituzione di un organismo denominato Ufficio o Centro per la Mediazione Penale, con sede autonoma rispetto al Tribunale per i Minorenni, con il quale collaborano gli operatori dei Servizi Minorili della Giustizia e dei servizi territoriali sociali e sanitari._x000D_ Nei progetti pilota realizzati in questi diciotto anni sono stati formati e impiegati con questa professionalità operatori dipendenti della Giustizia Minorile, delle regioni e dei comuni, volontari delle organizzazioni del terzo settore, appositamente formati. Lo sbocco professionale per questa figura è pertanto rappresentato dall’impiego presso i Servizi di Mediazione pubblici e privati._x000D_ |
Prerequisiti | Aggiornamento marzo 2021. Il percorso di IVC NON attivabile per questa figura.
Non avere subito condanne penali. |
Percorsi formativi | Questa figura professionale non ha ancora ricevuto in Italia una formalizzazione e un riconoscimento giuridico, tuttavia le sperimentazioni locali sul territorio prevedono come requisito base il possesso di una diploma di laurea in Psicologia, Servizio Sociale, Sociologia, Giurisprudenza, Scienza della Formazione e precedenti esperienze di lavoro nell’ambito della devianza minorile. In alternativa è necessario avere il titolo di studio di Assistente Sociale o Educatore Professionale. In alcuni casi è richiesta anche l’iscrizione all’Ordine Professionale degli Psicologi e/o degli Avvocati. _x000D_ Per conseguire il titolo di Mediatore Penale Minorile è necessario frequentare con successo un corso di specializzazione post-laurea (minimo 180 ore) in Mediazione Penale Minorile presso un’agenzia formativa. Durante il colloquio per l’ammissione al corso viene valutata anche l’attitudine personale a svolgere l’attività di mediazione penale. Il corso prevede lo studio di discipline tecnico-scientifiche, tecnico-operative, giuridiche, oltre che un periodo di tirocinio formativo sul campo, in affiancamento a un mediatore esperto. L’esame finale per il conseguimento del titolo si riassume in un colloquio su tutte le materie del corso, oltre che la presentazione di un caso di mediazione penale minorile trattato durante il tirocinio. _x000D_ _x000D_ |
Codice CP2011 | 3.4.5.2.0 |
Denominazione CP2011 | Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale |
Codice Ateco 07 | 88 |
Denominazione ateco 07 | ASSISTENZA SOCIALE NON RESIDENZIALE |
LIVELLO EQF | 5 |